Un allarme scattato molto tempo fa divenuto un’emergenza ormai mondiale. Quella della plastica che invade le nostre spiagge e gli spazi verdi del nostro pianeta, dunque, è una minaccia reale e non più solo un’utopia.
I numeri e il tasso d’inquinamento da plastiche salgono sempre di più e a risentirne sono la flora e la fauna. Acque cristalline contaminate da sacchetti, tappi, bicchieri, filtri di sigarette e animali che sopravvivono e convivono rassegnati con le microplastiche e il rischio derivante d’ingerirle e non solo.
#Beatplasticpollution
È bene rendersi conto che il legame tra plastica e inquinamento mette in atto un circolo vizioso difficile da spezzare, per questo abbiamo bisogno di agire in modo tempestivo.
Attualmente l’Europa, come molti, ha assunto su di sé l’impegno al varo di una legislazione che riduca l’uso della plasticamonouso. Gli obiettivi prefissati prevedono, entro il 2030, il riciclo e il riutilizzo di tutti gli imballaggi in plastica e la riduzione dell’uso delle microplastiche.
Non da meno le associazioni, che si muovono al grido sempre più alto di Plastic Free. La lotta alla plastica monouso, non a caso, è stato il tema della Giornata Mondiale dell’Ambiente tenutasi il 5 giugno con lo slogan #BeatPlasticPollution.
Ancora, nel mese di luglio dal 3 all’8, Greenpeace ha organizzato la Plastic Free Week. Una settimana che ha visto eventi dislocati su tutto il territorio italiano al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema inquinamento da plastica.
Non un semplice modo di dire, ma uno slogan. Plastic Free fa capo a un movimento che prende piede ed esprime la sua voce, perché la verità è che possiamo fare a meno della plastica.
Best practice: 4Ocean
Un’idea nata da due ragazzi con la passione per lo sport e per il mare, Alex e Andrew, ovvero i fondatori di 4OCEAN, l’associazione che promuove la pulizia delle spiagge e dei mari.
Un’avventura iniziata per rabbia e per passione che si è tramutata in una struttura con circa 75 dipendenti, centinaia di volontari, progetti avviati in oltre 20 Paesi e flotte d’imbarcazioni con equipaggi pronti a combattere l’inquinamento e ripulire i mari del mondo. I bilanci dell’associazione nel 2017? Circa 115 tonnellate di rifiuti raccolti.
Lo sviluppo dell’associazione, attualmente, si basa sulle donazioni raccolte dalle vendite dei braccialetti, dal costo di 20 dollari, realizzati con il materiale 100% riciclato. Il motto è one bracelet one pound perché per ogni bracciale venduto 4Ocean rimuove un chilo d’immondizia dagli oceani.
Un approccio diretto al problema che riesce a coinvolgere tutti, senza scuse.
Dudùuis… plastic free
Anche noi non abbiamo resistito al richiamo e aderiamo in pieno al movimento Plastic Free, utilizzando per i nostri prodotti non plastica, ma plexi.
I nostri processi produttivi, di fatto, si basano sull’utilizzo di materiali bicomponenti e su una tecnologia a risparmio energetico, cercando di limitare al massimo l’impatto sull’ambiente.
Anche l’innovazione, la tecnologia e il design possono e devono guardare al sostenibile perché essere eco-friendly è una best practice!