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The white side: quando la tecnologia guarda al benessere

Una discussione che si trascina (ormai da tempo immemore) è quella riguardo il legame tra benessere e tecnologia.

Siamo davvero consapevoli dell’influenza e della pressione che subiamo ogni giorno dal tech e dalla rete che ci circonda? Quanto (al netto dei conti) ci aiuta e ci agevola la tecnologia nella nostra vita di ogni giorno?

Tutte queste domande ci portano inevitabilmente a riflettere sui due lati della tecnologia: quello oscuro che (per quanto sia inverosimile) ci tiene poco lucidi, oberati e bombardati da informazione e disinformazione e quello luminoso che ci porta verso il progresso e l’innovazione, che ci fa stare bene perché funzionale e utile alle nostre necessità.

Noi, per questa volta, vogliamo focalizzarci sul white side e la chiave di volta che vogliamo usare per comprenderlo al meglio è la conoscenza.

Categorizzando…

Sapevi che (proprio a proposito del white side) le tecnologie e gli strumenti tecnologici possono essere suddivisi in categorie che si basano sul grado di benessere che sono capaci di apportare nella nostra vita?

Sì, proprio così, e per essere precisi le categorie sono 3:

  • tecnologie edoniche così dette perché capaci di rendere più piacevole la vita. Tale tipologia di tecnologia, infatti, si lega alla possibilità di offrire all’utilizzatore esperienze positive (un esempio lampante è la realtà virtuale);
  • tecnologie eudaimoniche così dette perché capaci di appassionare e coinvolgere andando oltre il concetto di piacere. Questa categoria di tecnologie è in grado di ampliare le potenzialità cognitive dell’individuo rendendolo pronto e consapevole (esempio di ciò sono i serious game);
  • tecnologie sociali e interpersonali capaci di ampliare e sostenere la connessione tra gli individui e il senso di appartenenza. Qui parliamo di tecnologie forti, che toccano e mutano la qualità della vita (neanche a dirlo: i social network).

Un benessere reale grazie al virtuale

Un settore in cui è evidente il white side della tecnologia è quello legato al wellness. Tutti aspiriamo a una forma fisica che rifletta il nostro stato interiore e, dopo palestra e dieta, grandi alleate sono diventate le app: fruibili in ogni momento, capaci di calcolare percorsi, giornate e settimane di allenamento e wellness personalizzati.

A proposito di esperienze coinvolgenti e piacevoli

L’app più scaricata ad oggi è SweatCoin, ovvero, l’app che ti paga per camminare. Arrivata da poco e già un must, il funzionamento è semplice e l’interfaccia è simpatica e intuitiva. Di fatto, basta collegare l’app alla cartella salute e si attiva il gps. Per ogni 1000 passi si riceve uno sweatcoin (circa 0,95 centesimi) spendibile nei negozi virtuali collegati alla piattaforma. Un concept nuovo per incuriosire e spronare gli utenti a muoversi di più sfruttando la tecnica della sfida e della ricompensa (senza dimenticare che i passi che contano sono solo quelli compiuti all’aperto).

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